PIDOCCHI…NON PERDERE LA TESTA!

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PIDOCCHI…NON PERDERE LA TESTA!

La pediculosi del capo è un infestazione causata dalla presenza di pidocchi, piccoli insetti lunghi 1-2 mm, grigio-biancastri, senza ali, con corpo appiattito, zampe munite di uncini che permettono loro di attaccarsi fortemente al capello ed un apparato boccale adatto a perforare la cute e succhiare il sangue. Questi insetti sono infatti parassiti, ossia vivono a carico di un altro organismo e non sopravvivono più di 2-3 giorni lontano da un ospite.

La trasmissione è del tutto indipendente dell’igiene personale ed avviene o per contatto diretto tra capelli (i pidocchi non “soltanto” da una testa all’altra) o per contatto indiretto, ad es. con lo scambio di cappelli, sciarpe, pettini, fermagli, asciugamani, cuscini, etc…

Una volta insediatisi, le femmine depongono le uova circa 24-48 ore dopo l’accoppiamento e le attaccano ai capelli a circa 1 cm del cuoio capelluto con una loro colla difficile da sciogliere, localizzandole soprattutto nell’area dietro le orecchie e della nuca. Dopo circa 7-10 giorni dalla deposizione delle uova nascono le larve che crescono e maturano in adulti nutrendosi del sangue dell’ospite. Le prime punture non si sentono perché nella saliva del pidocchio c’è una sostanza che toglie la sensibilità, mentre il tipico prurito, causato da una reazione allergica alla saliva dell’insetto, insorge dopo qualche settimana. Ciò vuole dire che tra contagio e sintomi trascorrono parecchi giorni durante i quali si possono verificare molti contagi, ed è per questo che ad ogni episodio vanno immediatamente allertate tutte le comunità ( es. scuola, palestra, luoghi di ritrovo…) per poter allargare i controlli e i trattamenti (che vanno fatti da tutti i componenti della famiglia).

Per eliminare l’infestazione occorre seguire scrupolosamente alcune indicazioni di trattamento, tenendo ben presente che nulla esclude la possibilità di successivi contagi.

  • Effettuare un’accurata ispezione del capo, magari con l’aiuto di una lente di ingrandimento e in un ambiente intensamente illuminato

 

  • Trattare i capelli con un prodotto antiparassitario. Le formulazioni tradizionali per il trattamento della pediculosi contengono uno o più principi attivi antiparassitari: il Malathion (sconsigliato sotto i 6 anni) è un estere fosforico discretamente efficace MA tossico a concentrazioni elevate e se ingerito; le Piretrine (estratti di piretro) e il loro derivato sintetico Permetrina (sconsigliati sotto i 6 mesi) hanno tossicità ridotta se non a dosi elevate MA sono controindicate negli allergici al crisantemo e soprattutto negli ultimi anni hanno visto diminuire la loro efficacia a causa della crescita di fenomeni di resistenza da parte delle ultime generazioni di pidocchi; gli Oli Minerali ad effetto soffocante dunque adatti a tutti basandosi su una azione fisica MA necessitano di tempi di applicazione più lunghi e sono meno efficaci. Strategie alternative più moderne cercano di coniugare efficacia, assenza di resistenze ed innocuità per l’uomo e si fondano sull’utilizzo di componenti naturali ed opportune concentrazioni, correttamente associati e formulati con specifici veicolo che conferiscono anche praticità nell’uso. Queste componenti sono estratti di semi di pompelmo (GSE), sassafrasso, Olio di Neem (di utilizzo millenario), Olio di Cade, Olio essenziale di Lavanda, tutti contengono sostanze con una buona azione parassiticida; in aggiunta, il D-Pantenolo ha la interessante caratteristica di creare sul capello una barriera protettiva, impedendo meccanicamente alle lendini di attaccarsi ad esso. Ogni trattamento va ripetuto dopo circa 7 giorni.

 

  • Dopo il trattamento passare tra i capelli un pettine a denti molto fitti possibilmente in acciaio perché quelli in plastica si deformano facilmente, pettinando accuratamente ciocca per ciocca partendo dalla radice del capello. Questa operazione di rimozione di uova e animali morti e di fondamentale importanza sia per il successo del trattamento sia per una prevenzione efficace, ed andrebbe effettuata quotidianamente avvalendosi dell’ausilio spray che favorita l’operazione.

 

  • Lavare a 60 gradi quanto possibile lenzuola, asciugamani, abiti, ecc… mentre quello non lavabile ad alte temperature (peluche, tappeti, materassini, giocattoli in tessuto) può essere chiuso in un sacco e lasciato 3-4 giorni chiuso.

 

  • Disinfettare quanto possibile in acqua molto calda per 10-20 minuti altri oggetti quali pettini, spazzola e fermagli.
2019-09-09T11:41:38+02:00 Settembre 9th, 2019|SALUTE|